FIGURE
Opere della collezione
civica di Torre Pellice
a cura di Luca Motto
PROROGATA FINO AL 19 MARZO 2022
Sandro Cherchi, Quattro figure, 1963, terracotta, collezione civica Torre Pellice
In seguito alla chiusura del Premio del disegno di Torre Pellice, (settembre – novembre 2021), collettiva che ha aperto gli spazi della Galleria Scroppo alle nuove nuove generazioni di artisti, con il nuovo anno la Galleria propone un primo appuntamento espositivo incentrato su una selezione di opere della collezione Civica di Torre Pellice.
La mostra Figure, aperta al pubblico dal 18 gennaio al 19 marzo 2022, curata da Luca Motto, esibisce al pubblico una trentina di lavori provenienti dal nucleo artistico contemporaneo di proprietà del Comune di Torre Pellice che, grazie alle generose donazioni di artisti e collezionisti, ha superato oggi cinquecento unità.
Una collezione, quella di Torre Pellice, che ha origini remote ed è indelebilmente legata alla figura di Filippo Scroppo, artista e intellettuale, promotore di un’apertura culturale delle Valli Valdesi a partire dagli anni Cinquanta. Fu portatore di un obiettivo ben preciso: la costituzione di una collezione pubblica d’arte contemporanea fruibile liberamente di cittadini, che senza il sostegno e la lungimiranza dell’Amministrazione comunale non avrebbe avuto però esito positivo. La collezione d’arte di Torre Pellice inquadra gli sviluppi artistici torinesi e piemontesi dall’immediato secondo dopoguerra fino alla fine degli anni Ottanta e si integra con un recente nucleo in accrescimento di opere di giovani artisti del territorio.
La mostra presenta una selezione di significative esperienze di artisti e artiste che riflettono sulla tematica della figura esplorando diversi medium: pittura, scultura, disegno, collage e fotografia. Un dialogo che si apre con due maestri della pittura torinese, Felice Casorati e Luigi Spazzapan affiancati da un’insolita prova del futurista Franco Costa e che idealmente si chiude con i lavori di quattro giovani artisti piemontesi recentemente entrati in collezione: Marco Abrate, Samuel Cimma, Lorenzo Gnata e Eric Pasino.
Nel mezzo altri protagonisti significativi di una figurazione che resistette anche nella stagione post bellica: Ermanno Politi, Edgardo Corbelli, Trento Longaretti, Massimo Quaglino, Enrico Allimandi. Un Mario Merz informale del periodo pre-poverista e altri lavori dal carattere pop o più strettamente realista di: Franco Assetto, Luigi Comencini, Beppe Devalle, Silvano Gilardi, Berto Ravotti, Emma Savanco e Francesco Preverino. Le tre interessanti opere di Enzo Gagliardino, Aurelio C. e Luisa Strocco affrontano invece le tematiche dell’antimilitarismo e della parità di genere. Si aggiungono alla mostra anche volti, ritratti e autoritratti di Laura Avondoglio, Ugo Giletta e Pino Mantovani. Una sezione infine è dedicata alla scultura: dal personaggio rappresentato in chiave neocubista di Franco Garelli, al gruppo di figure in terracotta del periodo informale di Sandro Cherchi, per ricomprendere inoltre la contaminazione tra reperto antico e moderno della composizione plastica di Roberto Gramigna e l’intenso mezzo busto di Raffaele Mondazzi, carico d’attualità, raffigurante la resistenza dei profughi africani.
Artisti in mostra:
Marco Abrate, Franco Assetto, Laura Avondoglio, Aurelio C., Felice Casorati, Sandro Cherchi, Samuel Cimma, Luigi Comencini, Edgardo Corbelli, Franco Costa, Beppe Devalle, Enzo Gagliardino, Franco Garelli, Silvano Gilardi, Ugo Giletta, Lorenzo Gnata, Roberto Gramigna, Trento Longaretti, Pino Mantovani, Mario Merz, Raffaele Mondazzi, Eric Pasino, Ermanno Politi, Massimo Quaglino, Berto Ravotti, Emma Savanco, Luisa Strocco, Luigi Spazzapan.